Spazio di ascolto e facilitazione

Ognuno sa, per esperienza, come sia difficile quando viviamo una situazione di conflitto, non perdere la connessione con noi stessi e con l’altra o le altre persone coinvolte. E nel momento in cui la connessione salta, ognuna delle parti si arrocca sempre più nella torre dei suoi pensieri e dei giudizi nei confronti dell’altra parte che viene percepita come “un nemico”. Nella maggior parte dei casi, siamo abituati a pensare che dal conflitto si possa uscire solo quando uno dei due si dimostra più forte e quindi vince, mentre l’altro perde. O se ne può uscire accettando dei compromessi che, nella maggior parte dei casi, scontentano entrambe le parti e sono destinati a durare poco.

Come facilitatrice, mi pongo come terza parte neutrale e lavoro perché la connessione tra le parti si ristabilisca, creando uno spazio di ascolto empatico in cui ognuno possa prendere consapevolezza dei propri bisogni più profondi sentendosi libero di esprimerli e nello stesso tempo possa mettersi in ascolto dei bisogni dell’altra parte. 

Solo quando si è ristabilita una connessione profonda, allora le due parti avranno recuperato tutte le loro capacità di elaborare insieme delle strategie che tengano in conto i bisogni dell’uno e dell’altra. 

Nelle situazioni in cui non c’è, per diverse ragioni, la possibilità di lavorare con le diverse parti coinvolte, offro spazio di ascolto e sostegno individuale.