Irene Zagrebelsky

Formatrice e facilitatrice della comunicazione e delle relazioni

Percorsi di Teatro dell’Oppresso e Comunicazione Nonviolenta

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

                                                                                                            Italo Calvino, Le città invisibili

Offro percorsi di formazione che aiutano singoli, gruppi e associazioni a creare degli spazi di comprensione di sé, degli altri, della realtà circostante, delle situazioni di conflitto e per sperimentare, in un contesto sicuro e di gioco, possibilità e capacità di azione e cambiamento sociale, attraverso gli strumenti della Comunicazione Nonviolenta e del Teatro dell’Oppresso.

I miei percorsi

Il mio lavoro di formazione e facilitazione della comunicazione comprende varie attività

Percorsi di Teatro dell’Oppresso

per stimolare un dialogo in cui i punti di vista dei singoli e le tensioni possano esprimersi attraverso l’azione teatrale

Percorsi di Comunicazione Nonviolenta

per conoscere e sperimentare la Comunicazione Nonviolenta, per trasformare i conflitti in occasioni di crescita

Giraffe e Sciacalli
show

per avvicinarsi alla Comunicazione Nonviolenta e mantenerla allenata attraverso il gioco teatrale

Spazio di ascolto e facilitazione

in situazioni di conflitto tra singoli, genitori e figli, coppie e in contesti scolastici

La mia storia

Amo pensare ai miei percorsi come ad un allenamento, un momento per rallentare e interrogarci su come comunichiamo con noi stessi e con gli altri, per sviluppare consapevolezza sui nostri meccanismi di reazioni abituali, per poter scegliere eventualmente di cambiarli, consapevoli di come questo possa produrre cambiamenti in noi stessi e attorno a noi.

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